giovedì 23 maggio 2013

GIANLUCA SCOLARO EXHIBTION

Paint Expression Photography
E', una tecnica basata sull’uso della fotografia, della postproduzione digitale e infine di un intervento espressivo sull’immagine con il digital painting, è un po’ come se noi fossimo fotografi che utilizzano la realtà attorno non solo per riprodurla ma come la tavolozza per un pittore, prendendo ciò che serve per rappresentare ciò che vive nella nostra mente, poi e come se fossimo pittori espressionisti o cubisti o ancora impressionisti, questo si vedrà ma il termine corretto è espressione, ci permettere di prendere quei pixel e farli “nostri” unicamente caratterizzati dal tocco che gli daremo, non è propriamente fotografia questo stile, non è propriamente illustrazione ne tantomeno pittura, un ibrido.
Questa serie in realtà è un Polittico di 4 tele che sono basate su un’unica storia, dove troviamo: Princess in the Castle, la principessa rinchiusa nel nero castello con uno sfondo che ricorda il tricolore come la veste della principessa, che così indifesa non è..poi troviamo: The King, il re tornato rana come lo è stato in passato quando diventò principe poichè sarà la pricinpessa indifesa a far pesare il piatto della bilancia, lui è una pedina con una bella corona, abbiamo poi The Witch, la strega classica, che tanto cattiva non è l’apparenza inganna, dove lo specchio essendo osservatore dietro i propri occhi svela la natura delle cose. Come ultimo abbiamo Triumphant Entry, la nostra principessa indifesa che come la regina mary da sfoggio del suo potere concesso dal papino spargendo sangue per l’impero come divertimento.
La quinta immagine invece è slegata dalla serie e rappresenta il pianeta terra, vista come Uomo terrestre in primo piano a sinistra abbiamo la luna e l’uomo è rappresentato come un pagliaccio, nell’accezione migliore del termine come si può definire un dio l’eterno giocatore, perchè grande caratteristica dell’essere uomo è proprio il gioco che ci apre alla fantasia e all’azione dell’impensabile, spingendoci oltre.
Tutte le stampe sono dei 50 x 70 cm.



Sono Gianluca Scolaro ho 29 anni e sono un Fotografo, faccio anche cinema infatti non mi reputo propriamente un fotografo, quella è una mia personalità ma ne ho molte altre che cerco di mettere d’accordo ogni volta che opero in un campo, suono la batteria e non potrei farlo senza associargli delle immagini, come una foto o un film non potrei concepirlo senza la musica. Il punto focale al centro di tutto ciò’ che mi muove ad esprimermi cè sicuramente l’aspetto spirituale, la mia vita è una ricerca, e la base della mia ricerca è la conoscenza spirituale che circonda ogni forma di questo universo. Vivo in una comunità Spirituale che è la Federazione di DAMANHUR, dove l’arte viene considerato un collegamento fondamentale alla nostra natura divina.



Quando e come hai scoperto la passione per la fotografia?



mah diciamo che la mia passione è l’immagine, e quella l’avevo fin da bambino ma usavo le matite e non un sensore o pellicola (chissà forse era meglio)



Raccontaci un po’ come nascono i tuoi set fotografici. Quali sono i soggetti preferiti, a chi ti ispiri nella composizione delle immagini e come recluti i tuoi modelli?



A me piace che nasca tutto spontaneamente, parto su un binario con un targhet, ma nell’arte penso che non sia così, un modello (di solito mi piacciono gli attori) un costumista una truccatrice, tutti questi elementi colorano la tela in modo diverso da come tu l’hai immaginata, ed è bello! in modo esponenziale aumenta la creatività in questo modo 1+1 farà 3 ed il risultato sarà sempre più’ complesso e completo di 1 (che curiosamente è l’origine del tutto)



Per lo stile, hai fatto riferimento a quale grande fotografo/a mondiale?



Bè sicuramente Jan Saudek è un grande riferimento per me soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo e la lavorazione in analogico, arte che purtroppo è quasi scomparsa.



L’eleganza di Avedon e l’esposizione zonale di Adams sono una bibbia per la ricercata qualità nei dettagli che a me piace portare nei miei scatti.



Ultimamente ho sviluppato un’ulteriore elaborazione che ha cambiato il mio stile, o meglio ne ha creato una nuova ramificazione,



un filone che ho definito Paint Expression Photography, grazie alla passione che ho “ri”Scoperto nell’ illustrazione, nel lettering tipografico e la calligrafia a inchiostro, tutto questo mi ha portato a unire la fotografia alla manualità e l’espressione del gesto, da qui gli ultimi lavori che ho eseguito.



Se te ne dessero la possibilità, chi è che vorresti assolutamente fotografare?



Difficile a dirsi, più che un immagine è ciò che la persona ha dentro che è bello tirare fuori, ognuno ha la sua firma espressa in un immagine, dall’eleganza di Nichole Kidman, fino alla gestualità corporea degli atleti del Cinque du Soleil, non è tanto chi fotografi dalla bellezza o dalla fama della persona, ma è il creare un’icona come nel medioevo, un ‘immagine che parla e racconta una storia, con chiavi di interpretazione della conoscenza che ognuno di noi può’ decifrare al proprio livello, quindi il soggetto è lo strumento adoperato come te che realizzi, tutti strumenti per un servizio più alto.



Da cosa si riconosce a tuo parere un buon fotografo da uno mediocre?



Essendo la fotografia un’arte, sapete meglio di me che rispondere a questa domanda è pressoché impossibile, molto, troppo soggettivo esprimere pareri su un’artista, detto questo penso che in un tempo dove tutto è arte non bisogna svalutare la tecnica che non deve essere il fine, ma più’ è ampio il mezzo, maggiore sarà la potenzialità dell’artista stesso a riprodurre ciò che la sua mente vede.



Con photoshop molti fotografi mediocri possono ovviare a le loro “lacune” con filtri grafici, cosa ne pensi di questo fenomeno?



Come ho detto prima, certo che pero’ non bisogna cadere nell’errore che usare Photoshop non sia da fotografo anzi!, è il risultato che conta e la qualità del medesimo,…purtroppo l’alchimia analogica della camera oscura non c’è più’ se non con cifre di produzione astronomiche,…ma il software da a disposizione una camera oscura,…Ansel Adams non otteneva quelle foto solo dallo scatto ci voleva tutta una postproduzione non indifferente con maschere ed esposizioni zonali, Photoshop ci permette questo,…



Di cosa vai più fiero della tua tecnica o del tuo estro grafico?



Sicuramente del mio estro grafico, può piacere o no, ma valuto che ciò che ho nella testa è una cosa alla fine il risultato è buono ma non come vorrei, questo dimostra che manca ancora molto come tecnica.



A tuo parere il mercato della fotografia è in crisi?



Crisi? hehehe cosa non lo è ora!


Quali sono i problemi di un giovane fotografo che si mette in proprio?
Il problema è forse proprio la sua peculiarità, l’essere giovane, pensare vedere su altre velocità e frequenze, spesso non ancora comprese, o comunque senza le dovute conoscenze per sopravvivere nel mondo del lavoro, qui in Italia si viaggia ancora a 33 giri mentre l’evoluzione tecnologica attuale è basata sull’ mp3.



Come pensi che in italia si possa risolvere il problema di visibilità artistica che viene poco premiata?



Ma essere più onesti e fare tutti cose per altri e non per il proprio guadagno,…così in una mostra di un famoso artista alla Gam di torino o a palazzo reale o ancora al Moma, dare spazio gratuito a giovani che vogliono farsi vedere, poi perché ad esempio nella quarta di copertina di un quotidiano invece che una pubblicità non può esserci un opera artistica?



La risposta la sappiamo.



Quali sono i servizi che secondo te fanno un buon lavoro a riguardo?



Il vostro ad esempio,…condivisione!



Dove possono trovarti e come possono contattarti i tuoi potenziali clienti?






o tramite e-mail gianlucascolaro@me.com



https://www.facebook.com/scolarogianluca