venerdì 22 novembre 2013

Be yourSELF, take your PORTRAIT

"Una foto è un istante arrestato, 
il più forte, il più toccante, il più doloroso."
[Chahdortt Djavann, Autoritratto degli altri, 2004]


Il ritratto, insieme al paesaggio, è il soggetto più praticato e più apprezzato da chi si interessa di fotografia. Una funzione molto importante nella storia della famiglia è l’album delle fotografie che raccontano le tappe tradizionali della vita da ricordare e tramandare. In generale, la fotografia di una persona deve comunicare all’osservatore l’interpretazione che ne dà il fotografo, in comunione di intento con il soggetto fotografato. La fotografia di ritratto, quindi, non può essere né immediata né superficiale e la sua riuscita dipende da molti fattori che si devono combinare in una perfetta simbiosi soggetto-fotografo. Ritrarre un soggetto non significa solo riprodurne le fattezze, ma anche (se non soprattutto) interpretarne la personalità e il carattere, lo stato d'animo e le emozioni. 
Se questo discorso è valido per il ritratto, lo è ancor più per l'autoritratto. La tecnica
dell'autoritratto è forse la più complessa in tutte le forme artistiche: raramente ci si accontenta di un semplice scatto che riproduca il nostro aspetto estetico. E' questa, infatti, una consuetudine tipica degli adolescenti, ancora alla ricerca della loro identità. Facendo riferimento alle differenti forme artistiche (Scrittura, pittura, scultura, fotografia...), possiamo suddividere gli autoritratti in due grandi tipologie: le immagini di conferma o di verifica dell'identità e le immagini di sperimentazione dell'identità, distinguibili per il criterio estetico che viene perseguito. Mentre nell'autoritratto di conferma si cerca “il bello” in modo da apparire al meglio in rapporto a criteri estetici, nell'autoritratto di sperimentazione lo scopo perseguito è la rappresentazione del proprio sé interiore o di alcune parti di esso, le più significative e cariche emotivamente, che, molto spesso, non appaiono come le più belle. Il tema dell'autoritratto introduce il tema del vedersi, delle difficoltà nel farlo e nel mostrarlo ad altri. Gli autoritratti di sperimentazione appaiono sempre come carichi dal punto di vista emotivo sia per chi scatta che per chi si trova davanti all'opera:permettono, infatti, un confronto non-verbale diretto con se stessi e la presa di coscienza di emozioni di cui spesso il soggetto non è ancora consapevole.
Lo strumento fotografico, nello specifico, permette di analizzare le proprie emozioni e il proprio sé attraverso un linguaggio simbolico che ci consente di comunicare ad altri parti di noi stessi che non sarebbero altrettanto facilmente esprimibili con il linguaggio verbale. Ogni scatto ha una storia da raccontare, segreti da condividere e memorie da ricordare, se solo vengono poste le domande giuste e se si è in grado di ascoltarlo.

Il nostro workshop si prefigge l'obiettivo di fornire ai partecipanti le competenze e conoscenze tecnico-specialistiche per un utilizzo emozionale della luce e per la costruzione di set fotografici specifici. Verranno parallelamente fornite le linee guida essenziali per l'analisi da un punto di vista psicologico e la lettura delle immagini realizzate. Lo scopo che ci prefiggiamo è quello di mettere i partecipanti in condizione di costruire un progetto personale focalizzato sulla propria immagine che porti alla scoperta, riscoperta e rielaborazione di alcune parti di sè. Accompagnando i partecipanti in un percorso artistico-creativo, verranno analizzati i temi del ritratto e dell'autoritratto fotografico sia dal punto di vista teorico che dal punto di vista pratico: lavoro di creazione dell'autoritratto e analisi delle immagini scattate rappresentano momenti fondamentali di sviluppo della propria creatività e potenzialità. Usando come stimoli le linee guida dei docenti ognuno sarà in grado di realizzare un proprio portfolio artistico e personale sul tema dell'autoritratto e, quindi, su di sè. Nello specifico ogni partecipante realizzerà l'opera, intesa come 
immagine di sé coerente con i propri stati d'animo e vissuti.
Le foto di una persona, scattate dalla stessa, cioè gli autoritratti, le permettono di esplorare chi è quando sa che nessun altro sta osservando, giudicando i risultati, o tentando di controllare il processo: essere in grado di vedere se stessi, per se stessi, non filtrati dall’input o dal feedback di altri, può avere un effetto molto potente sia per il soggetto che si ritrae che per chi si trova ad osservare l'immagine prodotta. Il ruolo dei docenti sarà quello di tutor e guida e verrà lasciata la possibilità ai partecipanti di dare libero sfogo alla propria parte creativa ed emotiva.

Ciò che proponiamo, quindi, è un lavoro che mira non solo a fornire elementi tecnici propri dello strumento fotografico, ma va oltre, nella direzione dell'analisi del vero e proprio significato del fotografare, inteso come scrivere con la luce: scrivere la propria storia, il proprio vissuto, le proprie emozioni, nella realizzazione di un vero e proprio progetto artistico.