E',
una tecnica basata sull’uso della fotografia, della postproduzione
digitale e infine di un intervento espressivo sull’immagine con il
digital painting, è un po’ come se noi fossimo fotografi che
utilizzano la realtà attorno non solo per riprodurla ma come la
tavolozza per un pittore, prendendo ciò che serve per rappresentare
ciò che vive nella nostra mente, poi e come se fossimo pittori
espressionisti o cubisti o ancora impressionisti, questo si vedrà ma
il termine corretto è espressione, ci permettere di prendere quei
pixel e farli “nostri” unicamente caratterizzati dal tocco che
gli daremo, non è propriamente fotografia questo stile, non è
propriamente illustrazione ne tantomeno pittura, un ibrido.
Questa
serie in realtà è un Polittico di 4 tele che sono basate su
un’unica storia, dove troviamo: Princess in the Castle, la
principessa rinchiusa nel nero castello con uno sfondo che ricorda il
tricolore come la veste della principessa, che così indifesa non
è..poi troviamo: The King, il re tornato rana come lo è stato in
passato quando diventò principe poichè sarà la pricinpessa
indifesa a far pesare il piatto della bilancia, lui è una pedina con
una bella corona, abbiamo poi The Witch, la strega classica, che
tanto cattiva non è l’apparenza inganna, dove lo specchio essendo
osservatore dietro i propri occhi svela la natura delle cose. Come
ultimo abbiamo Triumphant Entry, la nostra principessa indifesa che
come la regina mary da sfoggio del suo potere concesso dal papino
spargendo sangue per l’impero come divertimento.
La
quinta immagine invece è slegata dalla serie e rappresenta il
pianeta terra, vista come Uomo terrestre in primo piano a sinistra
abbiamo la luna e l’uomo è rappresentato come un pagliaccio,
nell’accezione migliore del termine come si può definire un dio
l’eterno giocatore, perchè grande caratteristica dell’essere
uomo è proprio il gioco che ci apre alla fantasia e all’azione
dell’impensabile, spingendoci oltre.
Tutte
le stampe sono dei 50 x 70 cm.
Sono Gianluca Scolaro ho 29 anni e sono un Fotografo, faccio anche cinema infatti non mi reputo propriamente un fotografo, quella è una mia personalità ma ne ho molte altre che cerco di mettere d’accordo ogni volta che opero in un campo, suono la batteria e non potrei farlo senza associargli delle immagini, come una foto o un film non potrei concepirlo senza la musica. Il punto focale al centro di tutto ciò’ che mi muove ad esprimermi cè sicuramente l’aspetto spirituale, la mia vita è una ricerca, e la base della mia ricerca è la conoscenza spirituale che circonda ogni forma di questo universo. Vivo in una comunità Spirituale che è la Federazione di DAMANHUR, dove l’arte viene considerato un collegamento fondamentale alla nostra natura divina.
Quando
e come hai scoperto la passione per la fotografia?
mah
diciamo che la mia passione è l’immagine, e quella l’avevo fin
da bambino ma usavo le matite e non un sensore o pellicola (chissà
forse era meglio)
Raccontaci
un po’ come nascono i tuoi set fotografici. Quali sono i soggetti
preferiti, a chi ti ispiri nella composizione delle immagini e come
recluti i tuoi modelli?
A
me piace che nasca tutto spontaneamente, parto su un binario con un
targhet, ma nell’arte penso che non sia così, un modello (di
solito mi piacciono gli attori) un costumista una truccatrice, tutti
questi elementi colorano la tela in modo diverso da come tu l’hai
immaginata, ed è bello! in modo esponenziale aumenta la creatività
in questo modo 1+1 farà 3 ed il risultato sarà sempre più’
complesso e completo di 1 (che curiosamente è l’origine del tutto)
Per
lo stile, hai fatto riferimento a quale grande fotografo/a mondiale?
Bè
sicuramente Jan Saudek è un grande riferimento per me soprattutto
per quanto riguarda lo sviluppo e la lavorazione in analogico, arte
che purtroppo è quasi scomparsa.
L’eleganza
di Avedon e l’esposizione zonale di Adams sono una bibbia per la
ricercata qualità nei dettagli che a me piace portare nei miei
scatti.
Ultimamente
ho sviluppato un’ulteriore elaborazione che ha cambiato il mio
stile, o meglio ne ha creato una nuova ramificazione,
un
filone che ho definito Paint Expression Photography, grazie alla
passione che ho “ri”Scoperto nell’ illustrazione, nel lettering
tipografico e la calligrafia a inchiostro, tutto questo mi ha portato
a unire la fotografia alla manualità e l’espressione del gesto, da
qui gli ultimi lavori che ho eseguito.
Se
te ne dessero la possibilità, chi è che vorresti assolutamente
fotografare?
Difficile
a dirsi, più che un immagine è ciò che la persona ha dentro che è
bello tirare fuori, ognuno ha la sua firma espressa in un immagine,
dall’eleganza di Nichole Kidman, fino alla gestualità corporea
degli atleti del Cinque du Soleil, non è tanto chi fotografi dalla
bellezza o dalla fama della persona, ma è il creare un’icona come
nel medioevo, un ‘immagine che parla e racconta una storia, con
chiavi di interpretazione della conoscenza che ognuno di noi può’
decifrare al proprio livello, quindi il soggetto è lo strumento
adoperato come te che realizzi, tutti strumenti per un servizio più
alto.
Da
cosa si riconosce a tuo parere un buon fotografo da uno mediocre?
Essendo
la fotografia un’arte, sapete meglio di me che rispondere a questa
domanda è pressoché impossibile, molto, troppo soggettivo esprimere
pareri su un’artista, detto questo penso che in un tempo dove tutto
è arte non bisogna svalutare la tecnica che non deve essere il fine,
ma più’ è ampio il mezzo, maggiore sarà la potenzialità
dell’artista stesso a riprodurre ciò che la sua mente vede.
Con
photoshop molti fotografi mediocri possono ovviare a le loro “lacune”
con filtri grafici, cosa ne pensi di questo fenomeno?
Come
ho detto prima, certo che pero’ non bisogna cadere nell’errore
che usare Photoshop non sia da fotografo anzi!, è il risultato che
conta e la qualità del medesimo,…purtroppo l’alchimia analogica
della camera oscura non c’è più’ se non con cifre di produzione
astronomiche,…ma il software da a disposizione una camera
oscura,…Ansel Adams non otteneva quelle foto solo dallo scatto ci
voleva tutta una postproduzione non indifferente con maschere ed
esposizioni zonali, Photoshop ci permette questo,…
Di
cosa vai più fiero della tua tecnica o del tuo estro grafico?
Sicuramente
del mio estro grafico, può piacere o no, ma valuto che ciò che ho
nella testa è una cosa alla fine il risultato è buono ma non come
vorrei, questo dimostra che manca ancora molto come tecnica.
A
tuo parere il mercato della fotografia è in crisi?
Crisi?
hehehe cosa non lo è ora!
Quali
sono i problemi di un giovane fotografo che si mette in proprio?
Il
problema è forse proprio la sua peculiarità, l’essere giovane,
pensare vedere su altre velocità e frequenze, spesso non ancora
comprese, o comunque senza le dovute conoscenze per sopravvivere nel
mondo del lavoro, qui in Italia si viaggia ancora a 33 giri mentre
l’evoluzione tecnologica attuale è basata sull’ mp3.
Come
pensi che in italia si possa risolvere il problema di visibilità
artistica che viene poco premiata?
Ma
essere più onesti e fare tutti cose per altri e non per il proprio
guadagno,…così in una mostra di un famoso artista alla Gam di
torino o a palazzo reale o ancora al Moma, dare spazio gratuito a
giovani che vogliono farsi vedere, poi perché ad esempio nella
quarta di copertina di un quotidiano invece che una pubblicità non
può esserci un opera artistica?
La
risposta la sappiamo.
Quali
sono i servizi che secondo te fanno un buon lavoro a riguardo?
Il
vostro ad esempio,…condivisione!
Dove
possono trovarti e come possono contattarti i tuoi potenziali
clienti?
sul
mio sito www.gianlucascolaro.it
o
tramite e-mail gianlucascolaro@me.com
https://www.facebook.com/scolarogianluca