A TORINO L'ARTE APRE LE PORTE DEL CARCERE
“Non tutte le prigioni hanno le sbarre: molte sono meno evidenti ed è difficile evadere perché non sappiamo di esserne prigionieri. Sono le prigioni dei nostri automatismi culturali che castrano l'immaginazione fonte di creatività”
H. Laborit
Che ruolo può assumere l'arte in ambito sociale? Attraverso un linguaggio differente da quello verbale, è possibile favorire la condivisione di emozioni e rappresentazioni mentali? Può il linguaggio artistico abbattere barriere mentali e modelli culturali?
A queste domande ha risposto il progetto imMAgiNIamo, un laboratorio creativo realizzato dall'Associazione Imagica in collaborazione con l'Associazione Aporti Aperte presso l'Istituto Penitenziario Minorile Ferrante Aporti con il duplice obiettivo di raccontare la vita quotidiana e le attività svolte all'interno del carcere e di valorizzare abilità e capacità dei ragazzi detenuti.
ImMAgiNIamo è un laboratorio espressivo che ha visto i ragazzi mettersi in gioco in prima persona, sperimentandosi nel ruolo dell'artista ed esprimendo, quindi, se stessi e la propria personalità attraverso la fotografia. Ne sono nati una raccolta di immagini che ripercorrono i luoghi e le attività formative di ciascun ragazzo e un percorso visivo che racconta la prigione dal punto di vista di chi quei luoghi li vive quotidianamente e li investe di significati personali. “La scelta di utilizzare la fotografia come canale artistico non è casuale”, spiega Roberto Luzzitelli, presidente di IMAGICA: “la fotografia appare come lo strumento artistico più accessibile e conosciuto dai giovani, in grado di realizzare prodotti carichi di significati emotivi”.
Il progetto ha dato vita a una mostra fotografica e un libro incentrati sul tema della manualità - intesa nella sua accezione positiva - e del creare. “Le mani sono state scelte come simbolo dell'attività formativa in quanto strumento attraverso cui il ragazzo può intervenire sulle materie prime e modellarle nella produzione di cibi, oggetti e utensili, così come può modificare il proprio futuro attraverso l'intervento sulle proprie aspettative, rappresentazioni ed emozioni”, racconta Agnese Vigorelli, ideatrice e responsabile del progetto. Che continua: “Unendo comunicazione narrativa e comunicazione emotiva, si è realizzato un prodotto in grado di presentare in maniera completa la struttura, analizzando i percorsi formativi proposti e la rappresentazione simbolica che ne hanno i ragazzi, il significato e significante del concetto di formazione, le attività svolte e i vissuti emotivi di cui i ragazzi investono il processo creativo.”
ImMAgiNIamo è un progetto realizzato da
Imagica, LuzzitelliDanieli Productions, Associazione Aporti Aperte, Engim Piemonte, ForCoop Agenzia Formativa e Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri Onlus
Con il sostegno di
FOWA